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Batteria Toshiba PA3479U-1BRS

Posted by yolafeature yolafeature on Saturday, February 28, 2015

La proroga al 2015 indica che il susseguirsi di programmi di ristrutturazione avviato da molto tempo ormai non accenna a finire. A preoccupare sono anche gli ultimi dati trimestrali presentati dall'azienda, che segnalano ancora una contrazione dei ricavi e un fatturato di quasi 5,7 miliardi di dollari, in calo del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.Il rischio è che per risollevare il business i dirigenti decidano un ulteriore ampliamento del programma di ristrutturazione.HP presenta la nuova famiglia di supercomputer Apollo, che comprende anche un prodotto di fascia alta con un sistema di raffreddamento a liquido. Finora molti supercomputer sono stati assemblati sfruttando hardware HP, ma questa è la prima volta che l'azienda scende in campo direttamente con un prodotto a marchio suo, indirizzato a governi e settore accademico, oltre che alle aziende.

Per ora la nuova famiglia conta su due prodotti: l'Apollo 8000 raffreddato a liquido e l'Apollo 6000 raffreddato ad aria, entrambi già disponibili per le ordinazioni. Proprio quest'ultimo è il prodotto che attira maggiormente l'attenzione perché consente secondo il produttore un risparmio energetico dato dall'uso del liquido al posto dell'aria. Una tecnica che ha preso piede lentamente per le paure date dai possibili danni ai componenti, ma che è ormai è del tutto sicura. Non a caso anche IBM ha a listino supercomputer raffreddati ad acqua, fra cui Blue Gene e iDataPlex.Al contrario di quanto sta facendo 3M con il suo fluido Novec, HP sfrutta un sistema che fa circolare il liquido all'interno del sistema, con un circuito che promette di essere a tenuta stagna. L'Apollo 8000 in particolare ha due sistemi di raffreddamento che funzionano in combinazione tra loro. Uno è quello che HP definisce un "muro d'acqua", che corre lungo il centro del server rack in verticale. Il liquido circola nella torre descritta, ma anche attraverso tubi di rame sigillati collegati alla parte inferiore di ogni CPU tramite un dissipatore di calore. Tutti i tubi convogliano verso il "muro d'acqua", che trasporta il calore fuori dal rack.

Nel corso della presentazione HP ha messo in luce i vantaggi di questa soluzione rispetto a quelle a immersione. Innanzi tutto gli operatori possono rimuovere i server blade senza spegnere il sistema, cosa che è difficile o impossibile in un sistema sommerso. Inoltre il sistema così implementato occupa meno spazio e consuma meno corrente.Fra i primi clienti c'è il National Renewable Energy Lab, che userà Apollo 8000 per la creazione di modelli climatici. Il sistema ha una capacità di 582 teraflop, o 582.000 miliardi di operazioni al secondo, che può essere incrementata fino a 1.19 petaflop. Ogni rack può ospitare fino a 144 server, ciascuno con processori Xeon E5 dual-socket e otto switch InfiniBand.

L'Apollo 6000 invece si rivolge alle aziende che svolgono attività quali l'automazione della progettazione e l'analisi dei rischi nell'ambito dei servizi finanziari. Può contenere fino a 160 server per rack, ciascuno con due processori Xeon E3-1200 e due schede 10GbE FlexibleLOM.HP sfrutta il Computex per rinnovare l'offerta business. Ha infatti annunciato ufficialmente il tablet Pro x2 612 e tre notebook della gamma EliteBook 700. Partendo dal Pro x2 612, si tratta di un tablet con tastiera staccabile basato su processori Intel Haswell, con display da 12 pollici a 1366 x 768 pixel, oppure a 1920 x 1080 punti. La connettività offre due porte USB 3.0, un lettore di impronte digitali, uno per le smartcard e connettività LTE. Sulla tastiera dock ci sono poi i connettori Ethernet e VGA.

Il concorrente diretto è Surface Pro 3, che offre però meno sistemi di sicurezza. Rispetto al prodotto di Microsoft, HP promette una tastiera più solida e meno flessibile, capace di trasofrmare davvero il prodotto in un notebook a tutti gli effetti.Le controindicazioni sono il peso di 910 grammi, decisamente di più di Surface Pro 3 che si ferma a 800 grammi, lo spessore un po' più abbondante e le opzioni di risoluzione del display. Il Pro x2 612 sarà in commercio da settembre a prezzi non ancora comunicati.Passando ai notebook, gli EliteBook 700 sono i nuovi prodotti professionali di fascia bassa con processori AMD Kaveri. I nuovi modelli si distinguono per gli schermi di dimensioni comprese fra 12,5 e 15,6 pollici.

Il più piccolo della gamma è l'EliteBook 725 G2, con schermo da 12,5 pollici e peso di 1,36 chilogrammi. Il prodotto è conforme alla specifiche MIL-SPEC 810G e ha la tastiera resistente agli schizzi d'acqua, 2 connettori USB 3.0 e uno USB 2.0, Display Port, VGA, Ethernet e connettore per la docking station. 
Per i processori si può scegliere fra AMD Pro A6-7050B dual-core, AMD Pro A8-7150B o AMD Pro A10-7350B quad-core. Ci sono poi un massimo di 16 GB di memoria RAM, e schermi con risoluzioni di 1366 x 768 pixel o 1920 x 1080 pixel. Si potrà acquistare da giugno a prezzi che partono da 799 dollari.

L'EliteBook 745 G2 si distingue dal modello precedente per il display da 14 pollici e dimensioni più abbondanti: 33,78 x 23,62 x 2 centimetri, per un peso di 1,59 chilogrammi. Rispetto al modello più piccolo aggiunge un connettore USB 3.0. I prezzi partono da 739 dollari. Il top di gamma è invece l'EliteBook 755 G2, con schermo da 15,6 pollici, peso di 1,99 chilogrammi e prezzi a partire da 749 dollari.HP rinnova ufficialmente la gamma Chromebook con tre nuovi prodotti. Il primo è lo SlateBook, un prodotto con schermo da 14 pollici a 1920 x 1080 pixel e sistema operativo Android 4.3. La dotazione prevede 2 GB di memoria RAM, fino a 64 GB di spazio di archiviazione e un processore mobile Tegra 4. La connettività comprende connettori USB 3.0 e l'uscita video HDMI.

Non si tratta di un notebook convertibile, e il prezzo di 430 dollari è piuttosto alto per un Chromebook, però il display touch da 14 pollici non è una dotazione comune a questi prodotti, che in genere sono più piccoli. Non a caso il produttore statunitense esordisce anche con un altro Chromebook da 11 pollici che costerà 250 dollari, e con un altro modello da 14 pollici ma di fascia più bassa, a 300 dollari. Il modello da 11 pollici è stato riprogettato per avere un design più simile a quello della versione da 14 pollici, e avrà in dotazione lo stesso schermo IPS del predecessore. In entrambi i caso la dotazione comprenderà 2 GB di RAM e 16 GB di spazio di archiviazione, oltre a processori Samsung Exynos. In entrambi i casi sarà possibile avere opzionalmente la connettività cellulare.

Resta da capire se il formato da 14 pollici sarà vincente per una categoria che negli Stati Uniti in effetti sta andando bene, ma che in Europa e soprattutto in Italia sta stentando a decollare.“Le piattaforme Pos di ultima generazione devono garantire la giusta combinazione di caratteristiche a livello di design, flessibilità, affidabilità e valore”. In questa dichiarazione di Scott Langdoc, partner e chief strategist di RetailCentric, sono riassunti alcuni dei miglioramenti introdotti da HP in due suoi nuovi point-of-sale per i settori retail e hospitality: HP RP2, un sistema all-in-one con schermo da 14 pollici, ed HP RP5 modello 5810, versione aggiornata di un Pos già in commercio da tempo e che giù vanta un milione di unità installate nel mondo.HP descrive l’RP2 come un sistema che offre “prestazioni eccellenti e innovazioni progettuali all'avanguardia”, dal momento che combina la potenza di processori quad-core Intel con un design flessibile e dall’ingombro ridotto, senza ventola e impermeabile ai liquidi e alla polvere. Il Pos può essere personalizzato con una scelta di sistemi operativi e tecnologie touch, resistive o capacitive, in base alle caratteristiche dell’ambiente di lavoro in cui andrà a operare, e con una gamma ampliata di periferiche configurabili. Su questo modello HP offre tre anni di garanzia limitata.

Molti infatti segnalano che è sufficiente armarsi di pazienza e aspettare 10 - 15 minuti: tastiera e touchpad riprendano a funzionare da soli. Se non funziona ci sono altri tentativi che si possono fare: alzare e abbassare il coperchio o collegare un pendrive. Nessuna di queste pseudo soluzioni empiriche è suffragata da una nota ufficiale, quindi è ovvio che si tratta solo di rimedi fai-da-te temporanei che si possono adottare in attesa della patch.Patch che però sta tardando: da quello che si apprende dal forum Apple è a conoscenza del problema almeno da fine 2013, periodo in cui molti utenti hanno contattato l'assistenza e si sono sentiti confermare che si tratta di un problema software e che Apple è al lavoro per risolverlo. Finora però non ci sono stati aggiornamenti.

L'unica consolazione è che il problema non è tanto frequente da causare forte disagio, perché abbiamo conferme dirette che succede circa una volta al mese.La primavera è stagione di rinascita anche per il mondo delle stampanti, degli scanner e della gestione documentale. Molti gli annunci arrivati nelle ultime settimane, che hanno interessato aziende leader del settore come Epson, Kodak e Hewlett-Packard. Dopo i nuovi modelli a getto d’inchiostro della serie Officejet, Hp presenta ora nuove LaserJet destinate ai contesti aziendali e caratterizzate da funzioni evolute di stampa mobile: Hp Color LaserJet Enterprise Mfp M680, una serie di multifunzione, e le monofunzione Hp Color LaserJet Enterprise M651. Allo stesso tempo l’azienda ha annunciato il lancio della prima soluzione Nfc “touch-to-authenticate”, che consente agli utenti di autenticarsi sfiorando semplicemente una stampante o dispositivo multifunzione Enterprise LaserJet con il proprio smartphone o tablet Android (dotato, ovviamente, di chip Nfc).“Via via che negli ambienti d'ufficio si diffonde sempre più l'utilizzo dei dispositivi mobili, molte aziende vogliono affrontare il problema della sicurezza”, ha commentato Pradeep Jotwani, senior vice president della divisione LaserJet and Enterprise Solutions. “Hp è molto attenta alle esigenze di sicurezza dei clienti, e per questo ha creato dispositivi e soluzioni LaserJet che utilizzano le nuove tecnologie di autenticazione su base touch. Semplificando l’autenticazione degli utenti, il reparto IT può proteggere più efficacemente la base installata di stampanti e multifunzione, senza preoccuparsi di dover imporre processi di autenticazione complicati”.


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