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Batteria Acer Aspire 5755G

Posted by yolafeature yolafeature on Thursday, January 29, 2015

Intel è più decisa che mai a voler prendere una fetta della golosa torta del mercato mobile: è questo quello che emerge chiaramente dal discorso di apertura di Otellini dell'Intel Developer Forum in corso in questi giorni. L'azienda intende lavorare sia sull'hardware sia sul software per non lasciare nulla al caso, e per questo da una parte ha stretto un patto di ferro con Google, che gli servirà per inserire i chip Atom negli smartphone con Android.

D'altro canto, tuttavia, Intel è perfettamente cosciente del fatto che gli Atom attuali non sono competitivi rispetto ai prodotti ARM soprattutto per quanto riguarda l'efficienza energetica. Al momento c'è poco da fare, ma Otellini ha già messo le mani avanti per far sapere a tutti gli sviluppatori che Intel ci sarà, nel 2013, con Haswell. Insomma, fra due anni potremmo finalmente assistere a una nuova esplosione della competizione nel settore della mobility che potrebbe cambiare in modo sostanziale l'assetto attuale di mercato, considerata la potenza di Intel.

Otellini ha suggellato l'accordo con Google stringendo la mano a Andy Rubin, Senior Vice President della divisione Mobile di Google. I progetti che uniranno le due aziende sono mirati proprio ad accelerare il processo di inserimento di Intel nel settore degli smartphone con piattaforma Android.Otellini in merito ha dichiarato che "la nostra collaborazione con Google porterà sul mercato nuove e potenti funzionalità che contribuiranno ad accelerare l'innovazione, l'adozione e la possibilità di scelta del settore", la nuova collaborazione con Google "consentirà ai clienti di introdurre sul mercato nuovi e straordinari prodotti ed esperienze utente che sfruttano il potenziale derivante dall'unione dell'architettura Intel con la piattaforma Android".

L'annuncio odierno consolida le recenti iniziative di collaborazione delle due aziende per abilitare l'architettura Intel sui prodotti Google. Le iniziative congiunte comprendono Chrome OS, la Google TV e il Software Development Kit (SDK) e il Native Development Kit (NDK) Android. Nel frattempo Intel intende tenersi stretta la leadership nel settore dei notebook, dove stanno per esordire i prodotti conformi al progetto Ultrabook, in cui l'azienda ha finora investito 300 milioni di dollari.

Al momento questi ultraportatili sono equipaggiati con processori Sandy Bridge, e si prevede che non appena sarà disponibile Ivy Bridge a 22 nanometri verrà subito aggiornata la dotazione. Otellini ha svelato che i progettisti di Intel stanno lavorando su una nuova tipologia di gestione energetica per la piattaforma Ultrabook, che contribuirà a fornire un'esperienza utente "always-on" e "always-connected" (sempre disponibile e sempre connesso). Otellini ha spiegato che la motivazione di questi cambiamenti è dovuta al fatto che "l’informatica è in continua evoluzione, la richiesta - senza precedenti - di potere di elaborazione da parte dei dispositivi client al cloud sta creando opportunità decisive per il settore.

Intel continua ad innovare e sta collaborando con i propri partner al fine di offrire esperienze di computing più mobile, più sicure e senza soluzione di continuità". Per questo Intel sta facendo pressione sui produttori di notebook (Acer, Asus, Lenovo e Toshiba in primis) affinché i primi prodotti arrivino nei negozi per Natale con prezzi accessibili. Otellini ha inoltre approfondito il discorso relativo a Haswell per Ultrabook. La velocità di elaborazione, stando alle parole del CEO, non verrà intaccata rispetto a quella attuale, però i nuovi transistor e le altre innovazioni tecnologiche in via di sviluppo ridurranno il consumo energetico della piattaforma, tanto da consentire nel 2013 una durata della batteria in standby di oltre 10 giorni. In questa modalità, inoltre, sebbene il notebook non sia attivo verrà mantenuta attiva la connessione, quindi e-mail, social media e contenuti digitali saranno sempre aggiornati.

In occasione del Computex, anche il numero uno di Nvidia, Jen-Hsun Huang, è entrato in modo molto deciso sul tema dei pc mobili del futuro. Secondo Haung, infatti, entro cinque anni le vendite di tablet supereranno quelle dei tradizionali computer e a lungo termine la tecnologia di ARM prenderà il sopravvento sulle architetture x86. Il Ceo di Nvidia non ha risparmiato ovviamente Intel, la cui colpa sarebbe quella di sbagliare nel concentrarsi su tablet e smartphone, per cui non ha prodotti validi da contrapporre alla concorrenza, sottraendo quindi risorse ai processori per pc, ambito nel quale potrebbe perdere in futuro la leadership di mercato.

Nvidia, in ogni caso, può debitamente festeggiare il credito ottenuto dai chip Tegra 2 presso i principali produttori: Asus, Acer, Lenovo (con l’IdeaPad K1 presentato in anteprima proprio a Taipei), LG Electronics, Viewsonic compongono una lista a cui non manca il nome illustre di Samsung e stando alle stime di Jen-Hsun le consegne globali del Soc dual core supereranno quota 10 milioni di unità nel primo semestre 2011.
Intel ha calato l’asso. Al Computex di Taipei la società di Santa Clara ha in serbo parecchie novità e la prima a cui ha tolto i veli si chiama ultrabook, e cioè una nuova generazione di pc portatili – che avranno nel motore i nuovi chip “Ivy Bridge” a 22 nanometri con transistor 3D – sempre più leggeri, sottili e performanti.

Guardando ancora oltre nel futuro, Otellini ha vaticinato che l'innovazione energetica raggiungerà livelli oggi difficili da immaginare. Per esempio, i ricercatori Intel hanno creato il chip Near Threshold Voltage Core che consente a un computer di avviarsi utilizzando una cella ad energia solare delle dimensioni di un francobollo. La questione sicurezza
In seguito all'acquisizione di McAfee Intel non poteva certo lasciare da parte l'argomento sicurezza, e a riguardo Otellini è stato raggiunto sul palco da Candace Worley, Senior Vice President e General Manager del settore Endpoint Security di McAfee.

All'indomani della indiscrezione sull'accordo di collaborazione con Samsung di Gianfranco Lanci, ex Presidente e CEO di Acer (Lanci, il manager d'oro italiano, va in Samsung) ci sono le prime reazioni dell'azienda taiwanese, per bocca del fondatore Stan Shih.Durante la conferenza ADOC 2.0 di Taipei ieri Shih è stato disponibile a discutere con i giornalisti delle scelte professionali di Lanci. Ha dichiarato che è del tutto normale che i dirigenti di talento si spostino da un'azienda all'altra, così come i dipendenti cercano posti migliori e meglio retribuiti. Nessuno dovrebbe essere sorpreso per la decisione di Lanci di collaborare con Samsung e non capisce i motivi delle speculazioni a riguardo. In realtà quelle si costruiscono in questi giorni, più che speculazioni sono considerazioni pratiche che certo Shih non ignora: se fosse confermato il passaggio di Lanci in Samsung, Acer potrebbe dover assorbire un duro colpo, dato che l'azienda taiwanese è scivolata alla quarta posizione nella classifica mondiale dei produttori di PC, perdendo due posizioni in meno di un anno, mente Samsung è al settimo posto, in salita, e potrebbe essersi portata in casa uno dei pochi personaggi in grado di farla arrivare fra i primi cinque produttori mondiali in poco tempo.Ricordiamo che, oltre a Lanci, Samsung sta rastrellando il mercato da mesi per accaparrarsi i migliori talenti, con il preciso obiettivo di diventare il primo produttore mondiale di notebook nel minor tempo possibile: una intenzione ormai nota a tutti, che di certo non fa piacere né ad Acer né agli altri concorrenti.

La preoccupazione che sicuramente Shih nasconde è infatti condivisa da Asus, Dell e dagli altri produttori, che stanno a guardare con preoccupazione le mosse di Gianfranco Lanci: la crisi globale è già un problema enorme di per sé da gestire, Samsung fra i piedi fra i top vendor sarebbe davvero un incomodo poco gradito, oltre che difficile da contrastare con Lanci alla guida.Fra gli esperti di settore ci sono però coloro che invitano alla calma: è vero che Lanci ha fatto miracoli in passato nel settore dei notebook grazie a una strategia di marketing geniale, ma non è detto che la stessa strategia potrebbe portare oggi ai medesimi risultati, con una crisi delle vendite dei PC che non si era mai verificata in precedenza e i prodotti dell'ultramobility (smartphone e tablet) che stanno mettendo seriamente in crisi i notebook.

Shih ha inoltre parlato dell'accordo di non concorrenza sottoscritto da Lanci al momento delle dimissioni, confermando che il contratto sarà in vigore fino alla fine di quest'anno. Alcune fonti a riguardo riportano di un tentativo di Samsung di contrattare con Acer la rescissione del contratto anzitempo, per consentire a Lanci di iniziare la collaborazione già ad agosto. Altre fonti sostengono tuttavia che Samsung dovrà fare con pazienza il conto alla rovescia. Nessuna delle due aziende haconfermato né smentito questo aspetto, quindi non resta che aspettare.L’idea di fondo è quella di proporre al mercato una nuova categoria di dispositivi, un po’ notebook e un po’ tablet, alternativi alle tavolette ma rispetto a queste molto più potenti dal punto di vista delle capacità elaborative e performanti e anche più costosi, visto e considerato che si parla di prezzi al consumo di poco inferiori ai 1.000 dollari.

Intel, in ogni caso, vuole puntare a convertire, dal punto di vista del venduto, il 40% dei portatili consumer in ultrabook entro la fine del 2012. Per farlo metterà in campo i nuovi processori Soc (system on a chip) “Haswell”, che a partire dal 2013 dovrebbero abbassare i costi a listino degli ultrabook al limite dei 599 dollari.Il primo esemplare di ultrabook ammirato al Computex è il modello UX21 di Asus e a portarlo sul palco a quattro mani sono stati l’Executive Vice President di Intel Sean Maloney (nominato di recente resposabile delle attività in Cina), e il Chairman del produttore taiwanese Jonney Shih.


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