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Batteria Acer TravelMate 5742G

Posted by yolafeature yolafeature on Friday, August 15, 2014

Un tablet per lavorare potrebbe sembrare un grande investimento. I tablet hanno infatti schermi più grandi rispetto agli smartphone, quindi sono molto meglio per le attività che usano molto lo schermo, come l’editing di documenti e la gestione delle mail. Inoltre sono più portatili dei computer portatili, quindi sono più facili da trasportare in viaggio d’affari, o dovunque andiate. Ma dovrete fare qualche sacrificio per essere produttivi su un tablet, e con l’arrivo di smartphone sempre più grandi e notebook sempre più sottili, possono esserci sempre meno motivi per investire in un tablet. Se state pensando di acquistare un iPad o un tablet Android o Windows, ecco cinque ragioni per cambiare idea.
I tablet sono ottimi per visualizzare contenuti, ma non sono costruiti per la produttività. La più grande debolezza del tablet come dispositivo per il lavoro è la mancanza di una tastiera fisica. Certo, è possibile acquistare una tastiera Bluetooth, ma pochi tablet sono stati progettati con in mente la digitazione. Avrete bisogno di trovare un modo per sostenere il tablet mentre scrivete, il che significa l’acquisto di un cavalletto attrezzato, o sarete goffamente costretti ad appoggiarvi ad una pila di libri.

Infatti, digitare sulla tastiera di un tablet potrebbe anche darvi i crampi alle dita. Per risparmiare spazio, la maggior parte delle tastiere progettate per i tablet sono più piccole rispetto alle loro controparti desktop, quindi i tasti sono più piccoli e relativamente poco profondi. Anche la Touch Cover per il tablet di Microsoft Surface Pro 3 non riesce a compiere fino in fondo la sua missione. In definitiva, le tastiere dei tablet semplicemente non sono confortevoli per sessioni di battitura estese.Sia Android che iOS hanno enormi app store. Non importa che cosa avete bisogno, siete sicuri di trovare decine di applicazioni per soddisfare le vostre esigenze. Ma rispetto al software desktop, le applicazioni per cellulari offrono funzionalità limitate: esse sono state create per i piccoli dispositivi touch-screen, che non offrono lo stesso livello di controllo o di potenza di elaborazione dei computer portatili o desktop.
Inoltre, la maggior parte delle applicazioni mobili sono state progettate per schermi di smartphone compatti. Le applicazioni del telefono possono essere utilizzate su un tablet, ma non approfittano dello spazio dello schermo extra offerto su un tablet. Questo significa che avrete a che fare con interfacce allungate e opzioni nascoste in diversi strati di menù.
La maggior parte degli utenti business lavorano meglio con un computer portatile che esegue lo stesso software che usano in ufficio. Armati di un portatile leggero Windows o Mac invece di un tablet, non dovrete cambiare le vostre abitudini di lavoro quando siete in viaggio.

one alternative
La ragione principale per evitare l’acquisto di un tablet per lavoro è che non ne avete bisogno: in poche parole, le migliori caratteristiche dei tablet si trovano anche su altri gadget. Considerate l’aumento dei phablet, la classe di smartphone con schermi tra 5,5 e 6,5 pollici. Telefoni come il Samsung Galaxy Note 3 (5.7 pollici) e il Nokia Lumia 1520 (6 pollici) non sono molto più piccoli dei tablet come il Google Nexus 7 (7 pollici). Rispetto ai display dei piccoli smartphone come l’iPhone 5s da 4 pollici, gli schermi dei phablet sono enormi, con spazio più che sufficiente per la produttività. I phablet sono un po’ingombranti, ma è un giusto compromesso per la versatilità.Per la produttività reale, avrete bisogno comunque di una tastiera fisica. La buona notizia è che i computer portatili sono più sottili e leggeri che mai. Un Ultrabook 13 pollici come l’HP Spectre 13 pesa poco più di 1,36 Kg e non vi appesantisce di certo. E se volete veramente un dispositivo da usare come un tablet, considerate l’acquisto di una macchina ibrida come l’Acer Transformer Book T100, un tablet Windows conveniente che viene fornito con una tastiera staccabile; o il Dell XPS 12, un portatile Windows 8.1 con uno schermo che si piega di 180 gradi in modo da poterlo utilizzare come un tablet.Oggi siamo sempre di più bombardati da spot televisivi e da réclame che ci informano su tutte quelle che sono le ultime novità e ritrovati della tecnologia, in particolar modo di quella informatica, che sembra stia andando per la maggiore (assieme agli smartphone, grazie ai quali potremo essere sempre connessi sui nostri social network preferiti).Rappresentano l’ultima evoluzione dei computer e di quelli portatili in particolare, unendo il massimo della versatilità assieme alla praticità di un apparecchio perfettamente funzionante, dalle stesse identiche prestazioni che avrebbe un pc fisso. Una qualità che ci salterà subito all’occhio sono le ridotte dimensioni (come già accennato) e la compattezza, dato che tutte le componenti sono racchiuse in una sezione unica, grande quanto lo stesso desktop.Forse staremo pensando che in fondo vi sono già dei laptop in grado di offrirci esattamente le stesse identiche caratteristiche di questi oggetti, con un design magari più accattivante. Niente di più sbagliato, infatti, difficilmente troveremo dei laptop o dei portatili in grado di offrirci le stesse qualità e le stesse prestazioni degli all-in-one. Una particolarità che potrebbe farci preferire questi pc è che essi offrono caratteristiche di tutto rispetto, a cominciare dalle porte usb disponibili, ai quali potremo collegare ogni genere di apparecchio, oltre ad essere dotati tutti di una webcam integrata e perfettamente funzionante.Quello che ci converrà però controllare saranno i componenti interni, ce ne sono, infatti, di diversi ed andranno di certo a incidere sul prezzo finale dell’oggetto, per non parlare del fatto che questi siano tutti touch screen, senza quindi la tastiera che diviene, per forza di cose, superflua.

L’azienda è nota per la sua serietà e per la possibilità di acquistare in tutta sicurezza on-line, grazie anche a personale qualificato, che potrà assistere i clienti in ogni loro singola esigenza. Nel caso avessimo bisogno di assistenza tecnica per reti aziendali, riparazioni del nostro pc, stampanti, ecc…, ancora Computerpoint-bat.it ci viene in soccorso, mettendo a nostra disposizione i migliori tecnici informatici.La battaglia tra le grandi sorelle del videogioco continua senza esclusioni di colpi, evento dopo evento, conferenza dopo conferenza. Quelle della Gamescom si sono appena concluse, senza vere sorprese se non l'assenza di Nintendo, che preferisce continuare per la sua strada senza dare troppo nell'occhio, e la silenziosa rimonta del PC come macchina da gioco, che qui in Germania non ha mai davvero smesso di macinare numeri. E così il cerchio si stringe, ancora una volta attorno ai due attori più chiassosi, ovvero Sony e Microsoft. Sony ci è andata molto più pesante, non si può certo dire che la sua ottima conferenza sia stata anche un'ottima presentazione, ma l'impressione che se ne ricava è quella di una secchiata di giochi in faccia. I titoli presentati da Sony sono infatti tantissimi, tutti diversi tra loro e soprattutto trasversali e quindi perfettamente in linea con i trend del mercato. La cosa migliore per Sony, è che il successo, come sempre ma ancora di più in questo particolare caso, chiama altro successo. Intanto il primo colpo: sono ben dieci milioni le console vendute (e non distribuite) in tutto il mondo. Una cifra spaventosa, destinata ad aumentare vertiginosamente in concomitanza dei "black friday" di tutto il pianeta (e successive festività). Un traguardo che ha svegliato anche i piccoli grandi del mondo PC, con tanto di debutto di nomi come Paradox e Bohemia (che promette di portare su Ps4 addirittura DayZ - confermato ora anche per Xbox One - ma ci permettiamo ancora di dubitare sulla conversione). 
Se il presente è in fiamme e il futuro a portata di Morpheus, è il passato rappresentato da PlayStation Vita a farne le spese. Con il suo ultimo portatile Sony sembra davvero brancolare nel buio, e per quanto l'ondata di indie game abbia dato dei connotati originali alla macchina, è a dir poco scandaloso che Vita venga liquidata anche durante questa conferenza in un piccolo angolo buio frequentato esclusivamente dagli hardcore gamer più convinti. Quanto potrà durare ancora? In questo caso, in questo unico caso, lo deciderà soltanto il Giappone.

Nel mentre, sullo showfloor della fiera, è possibile assaporare un atmosfera che non si respirava da molti anni, e tutto questo grazie ai personal computer, nuovamente in grado di differenziare l'offerta come non accadeva da almeno quattordici anni, quando tra MMORPG e rivoluzioni tridimensionali, i compatibili rappresentavano non solo una valida alternativa al mondo delle console, ma un vero e proprio mondo a parte, che ora sembra tornato pesantemente in voga, e non senza i suoi buoni motivi. Alla 1.31 arrivano in via Nasalli Rocca. Si tolgono i vestiti e li buttano in un cassonetto. Una donna li vede, s’insospettisce e avverte la polizia. Quando li fermano trovano nella loro auto un telo di plastica, dei coltelli, uno storditore elettrico, passamontagna, pistola giocattolo e il computer portatile di un ex professore universitario milanese.

Parlano in modo confuso, dicono che non si sono mai spostati dalla zona del parco della Galleana. I loro cellulari in effetti hanno agganciato la cella che copre il parco: secondo gli inquirenti erano stati lasciati in macchina per costruirsi l’alibi per un delitto atroce. «Un delitto premeditato alla perfezione» dichiarerà il sostituto procuratore di Piacenza Antonio Colonna. Una cosa che sembra fatta da professionisti.

Il cadavere è racchiuso in un trolley in via Gandini, a Lodi. Piazzato di fianco ad un cassonetto. Qualcuno ha prima tentato di strangolarlo. Poi l’ha ucciso con venti fendenti. L’ha decapitato e ne ha abraso i polpastrelli per evitare il riconoscimento. Infine l’ha eviscerato, molto probabilmente per fare in modo che il corpo non emettesse odori naueabondi. Ma la vittima non è della zona. Abitava a Milano, in via Settembrini, vicino alla stazione centrale. Sono Gianluca Civardi e Paolo Grassi a portare gli inquirenti lì. Si chiamava Adriano Manesco, 77 anni, origini veronesi, ex docente di Estetica all’Università, vecchio compagno di classe di Silvio Berlusconi al liceo classico salesiani di via Copernico. Tipo riservato, l’unico che non partecipava ai ritrovi degli ex allievi del ’55. Ricorda l’ex senatore di Forza Italia Guido Possa, altro suo compagno di scuola: «Non s’è mai capito il perché. Era il più bravo della classe. Studiosissimo. Finito il secondo anno di liceo, si preparò per tutta l’estate e diede gli esami a ottobre, saltando così il terzo anno. Da allora non l’ho più rivisto. So che si mantenne all’università lavorando come correttore di bozze al Giorno. Mi pare che poi abbia vissuto a Taiwan. Una persona singolare. Andavo spesso a fare i compiti a casa sua, in via Sabaudia, vicino a piazzale Loreto.


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