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Posted by yolafeature yolafeature on Wednesday, October 29, 2014

Gli schermi touch quindi si stanno diffondendo, grazie soprattutto a Winodws 8 e a Intel, che ha obbligato i produttori di ultrabook di ultima generazione a installarli. Nel corso della prima metà del 2013 le consegne globali di notebook schermi touch hanno raggiunto i 6,2 milioni di unità, pari al 7% di share rispetto al mercato complessivo. Asus è il maggior produttore di notebook con schermi touch, seguito nell'ordine da Lenovo, Acer, HP e Sony."La penetrazione dei notebook con touchscreen nella prima metà dell'anno è stata bassa" spiegano gli analisti, ma per la seconda metà dell'anno si aspettano un incremento del 10%. In ogni caso il futuro di questi prodotti è legato ai prezzi: gli ultrabook costituiscono la fascia medio-alta dell'offerta, ma sempre più utenti hanno budget ristretti che non permettono di comprarli. Per decollare in sostanza i display touch devono sbarcare sulla fascia bassa: un obiettivo ancora a lungo termine.

Per non lasciare l'azienda allo sbando rientra in carica Stan Shih, l'anziano fondatore Stan Shih, che era ormai in pensione, rientrerà in azienda per cercare di traghettarla fuori dal vincolo cieco in cui sembra essersi infilata. L'anziano fondatore svolgerà entrambe le mansioni per le quali era stato incaricato Jim Wong fino a quando non saranno individuati dei canditati adeguati.Shih aveva fondato l'azienda nel 1976 ed era rimasto alla guida fino a nove anni fa, quando andò in pensione. Il suo ritorno è un segnale di forte preoccupazione per l'andamento degli affari, che hanno raggiunto l'apice 4-5 anni fa quando alla presidenza c'era Gianfranco Lanci, dopo l'acquisto di concorrenti importanti come Gateway, Packard-Bell ed eMachines.

L'avvento degli iPad prima e di tutti gli altri tablet poi ha ridimensionato le vendite dei notebook, e gli affari non sono più ripresi sotto il peso della crisi del mercato PC. Acer è stato fra i brand più colpiti sia per la sua forte presenza nel settore netbook, ormai scomparsi, sia perché non è più riuscito a definire una politica produttiva da perseguire con perseveranza e tenacia. Prima i manager hanno voluto inseguire i tablet in stile Apple, dopo qualche mese hanno cambiato idea e hanno deciso di puntare sui notebook di fascia alta, per poi tornare all'idea dei tablet, ma questa volta di fascia economica, affiancati dai notebook. Tutto condito da grossi problemi di gestione delle scorte, che in Europa hanno causato perdite altissime a bilancio.

Quello che è certo è che l'azione di Rockstar era ampiamente prevedibile, tanto che Google aveva già espresso i suoi timori all'indomani della vendita dei brevetti Nortel nel 2011. In ogni caso alla casa di Mountain View non mancano brevetti con i quali denunciare a sua volta le aziende che compongono il consorzio Rockstar.Mel trimestre luglio-settembre 2013 le spedizioni di tablet a livello globale sono state di 47,6 milioni di unità: un valore leggermente inferiore alle previsioni degli analisti, ma che segna comunque una crescita del 7% rispetto al trimestre precedente e del 36,7% rispetto al terzo trimestre del 2012. Il dato più interessante è quello relativo alle vendite di Apple, che non hanno brillato.

Nonostante gli iPad siano comunque al primo posto, le quote di mercato di Apple sono passate dal 40,2 al 29,6 per cento. Colpa dei prodotti Android, che crescono a un ritmo decisamente più elevato. I dati emergono dalla relazione trimestrale di IDC, che sottolinea come a guidare la crescita siano stati i prodotti Android.Nella relazione gli analisti spiegano che il dato poco brillante di Apple è da ricondurre alla decisione dell'azienda di non annunciare i nuovi prodotti nel secondo e nel terzo trimestre dell'anno. Così facendo i volumi sono rimasti piatti, con un lieve calo di consegne fra il secondo e il terzo trimestre (da 14,6 milioni a 14,1 milioni). Su base annua invece le spedizioni di iPad sono cresciute meno dell'uno per cento. Ovviamente gli annunci del 22 ottobre scorso risolleveranno i numeri nell'ultimo trimestre del 2013, che è quello che pesa di più sulle consegne grazie al Natale.Gli ingegneri di Microsoft – ha fatto sapere l’azienda – sono già al lavoro per risolvere il problema, ma non c’è ancora nessuna indicazione sul quando il nuovo Windows RT potrà tornare disponibile, epurato dall’inconveniente.

Cose che possono capitare, ma certo non la migliore delle presentazioni per un sistema operativo che già fatica a trovare un proprio spazio nel mondo dei tablet e dei notebook touch, vista la sostanziale spartizione degli Oem fra modelli “business” (per i quali si opta tendenzialmente per Windows 8 e Windows 8 Pro) e modelli “consumer” (per i quali Android è la scelta più ovvia). Il mese scorso Dell si è aggiunta, dopo Lenovo, Asus e Samsung, alla lista dei costruttori che hanno scelto di non investire su questa piattaforma per i loro prossimi modelli. Microsoft, in quanto produttore di hardware con il suo tablet Surface (giunto alla seconda edizione) rimane dunque l'unico soggetto che porterà avanti la missione di Windows RT nel prossimo futuro. A meno di futuri cambi di rotta.Il produttore di Pc numero uno al mondo, il sistema operativo più in ascesa e il form factor oggi più di tendenza, quello dei computer ibridi. Questa combinazione, unita a una proposta di prezzo aggressiva, è alla base del nuovo Idea Pad A10 di Lenovo, un portatile da 10,1 trasformabile e con a bordo Android (in versione Jelly Bean 4.2), su cui si era rumoreggiato nelle ultime settimane e che ora è stato ufficialmente presentato.
Sul sito di Lenovo è comparso, infatti, l’identikit tecnico di questo modello, che pare congegnato per andare a far concorrenza ai Chromebook e al netbook classico. Un prodotto, quest'ultimo, da tempo dato per moribondo, ma su cui produttori come Asus ancora scommettono, e che rimane interessante per la fascia degli studenti e dei lavoratori mobile senza grandi pretese di prestazioni. Qui, però, con la proposta di Lenovo siamo in territorio ibrido, poiché il display HD dell’Idea Pad A10 è completamente ruotabile su se stesso e a seconda delle occasioni permette di utilizzare il dispositivo come un piccolo notebook o come un tablet in cui la tastiera funga da supporto.

"Strategy Analytics stima che i fornitori di processori a basso costo fornitori come MediaTek e Spreadtrum si sono aggiudicati complessivamente più di un terzo delle quote del mercato dei processori per smartphone in termini di volumi, grazie al boom degli smartphone nei mercati emergenti" si legge nel report ufficiale. Per questo motivo le due aziende citate "potrebbero costituire nel medio periodo una minaccia per Qualcomm, Broadcom, Nvidia e Intel".Nel mercato dei processori per tablet invece Apple continua a dominare con una quota di fatturato pari al 34% del totale, seguita rispettivamente da Samsung e MediaTek. "MediaTek è entrata in ritardo nel mercato dei processori per tablet, ma ha fatto notevoli progressi in un tempo relativamente breve e per questo è riuscita ad aggiudicarsi il terzo posto in termini di revenue share". A spingere il successo di MediaTek sono stati produttori come Acer, Asus e Lenovo, che hanno puntato sulle soluzioni a basso costo dell'azienda.Sembra che l'azienda non abbia calcolato che in questo modo si aprono almeno due serie di problemi. In primo luogo, banalmente, oggi la sigla non consente più di identificare qual è il sistema con Windows RT, ossia quello che non supporta le applicazioni x86. Inoltre, se è vero che Surface Pro è un prodotto professionale, non è altrettanto vero che Surface 2 (l'ex RT) è l'alter ego consumer valido per tutti. Anzi, ci sono tantissimi utenti privati che sono alla ricerca di un tablet con Windows che funzioni al 100 per cento come un computer.

In seconda analisi, è forse pretestuoso affibbiare in toto il flop di Surface RT al solo nome. Considerato che anche i tablet con Windows RT degli altri produttori, come Lenovo, Samsung, Asus e Dell, sono stati un flop, forse si dovrebbe dedurre che i consumatori hanno capito che Windows RT non supporta le app x86, e non hanno gradito. In questo senso pare improbabile che un cambio di nome aiuti.Anzi, più che benefici la rimozione della sigla RT potrebbe portare guai a Microsoft, perché c'è il rischio che qualcuno compri Surface 2 credendo di poter installare Photoshop. C'è da augurarsi che non succeda. E che Microsoft metta in programma interventi più sostanziali oltre al cambio di nome, per migliorare il suo prodotto e renderlo interessante.Gartner e IDC hanno terminato i calcoli sulle consegne preliminari di PC nel terzo trimestre 2013. A tenere banco è l'ennesimo scivolone del settore, che perde fra l'8,6% e il 7,6 percento. La variazione è dettata dai differenti sistemi di rilevamento delle unità consegnate da parte delle due società di ricerche di mercato, ma il computo complessivo è comunque in profondo rosso.

La fotografia dell'area EMEA è leggermente differente. Nel Vecchio Continente HP continua a vendere più PC di tutti ma è in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lenovo è seconda ma guadagna ben il 18,6%: la migliore performance mondiale del produttore cinese. Dell occupa la quarta posizione ma è possibile che presto scalzerà Acer, che è terza ma con perdite del 30,3%.L'unica area in leggera ripresa è quella degli Stati Uniti, dove tutti i produttori sono in leggera ripresa, tranne Apple segnalata in calo sia da IDC sia da Gartner.Dell dismette la produzione dell'XPS 10, e Microsoft resta sola a sostenere Windows RT. Un sistema operativo che non ha mai conquistato il favore degli utenti e che fa vendere talmente poco da non giustificare i costi di produzione. Una decisione, quella di Dell, che segue a ruota quelle concorrenti come Lenovo, Asus e Samsung.Adesso Microsoft è davvero sola, perché oltre a Surface 2 e Surface RT non ci sono altri prodotti in commercio con Windows RT. Dell annuncerà agli inizi di ottobre un nuovo tablet da 8 pollici, che però avrà sistema operativo Windows 8.1. Il problema in sostanza è sempre lo stesso: nonostante gli sforzi di Microsoft i consumatori continuano ad associare il marchio Windows al computer classico, e quando capiscono che non potranno usare le applicazioni storiche su Windows RT lo scartano.

Shih reputa in particolare che i tablet Windows 8 da 10 pollici "possono avere un senso" e probabilmente è sullo sviluppo di questi modelli che l'azienda intende investire nel breve periodo. Oppure sulle soluzioni ibride come il Transformer Book Trio, un ibrido con Windows, Android e doppia CPU.Note positiva sono anche la durata della batteria, che sulla carta promette fino a dieci ore di funzionamento, e le caratteristiche fisiche, come il peso al di sotto dei 600 grammi (580 grammi) e lo spessore di 9,5 millimetri. Le versioni messe in commercio sono due: la Wifi-only, proposta al costo di 299 euro, Iva inclusa, e quella completa di Wifi e supporto Lte, in vendita al prezzo consigliato di 399 euro.Nell’affollato segmento di mercato dei tablet “mini”, con schermo da 7 pollici, c’è ancora spazio se i nomi in campo sono quelli di Google e di Asus. L’avventura nata sotto il brand-ombrello Nexus continua con il nuovo Nexus 7, una tavoletta equipaggiata con Android 4.3 annunciata in estate e che da oggi è ufficialmente disponibile anche in Italia. La buona notizia è il prezzo: 269 euro per la versione WiFi-only e di 349 euro per quella provvista anche di supporto 4G/Lte.
Entrambe portano in dote una generosa memoria interna di 32 GB, due fotocamere (una anteriore da 1,2 megapixel e una posteriore da 5 megapixel, con apertura focale di F2.4 e autofocus), connessione WiFi in dual-band, processore Qualcomm Snapdragon S4 Pro da 1,5 GHz e 2 GB di Ram. Elementi che promettono, secondo di produttori, consumi ridotti e fino a 10 ore di autonomia, oltre a prestazioni scattanti e fluide anche in caso di applicazioni intense, come quelle di videogaming e di grafica.

A proposito di multimedialità – ma anche di semplice piacevolezza di utilizzo – è senz’altro da segnalare il fatto che questo modello raggiunga una risoluzione di schermo di 323 ppi (con 2,3 milioni di pixel visualizzati), la più alta fra i tablet da 7 pollici disponibili sul mercato. Non mancano il Gps, il chip Nfc e il Bluetoooth 4.0, mentre dal punto di vista delle caratteristiche tangibili il Nexus 7 se la cava bene con uno spessore di 8,65 millimetri e un peso di 290 grammi per la variante con il solo WiFi a bordo, e appena 9 grammi in più per quella completa di 4G.Un identikit così riassunto da Sundar Pichai, senior vice president di Android, Chrome e Apps di Google: “Insieme ad Asus, abbiamo preso ciò che gli utenti hanno più amato del primo Nexus 7 e lo abbiamo reso ancora migliore. Ora è più sottile, più leggero e più veloce, con la migliore risoluzione al mondo in un tablet da 7 pollici”.In Europa le vendite di Pc vanno peggio che nel resto del mondo, almeno secondo i dati pubblicati da Gartner relativi al secondo trimestre del 2013, focalizzati sul Vecchio Continente. Se a livello mondiale le vendite sono diminuite del 10,9% rispetto al 2012, in Europa si sono abbassate di quasi il doppio: siamo a -19,8%.


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