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Batteria Toshiba Tecra M9

Posted by yolafeature yolafeature on Monday, August 11, 2014

Con la nuova tecnologia Streaming Sync la sincronizzazione dei file di grandi dimensioni inizia nel momento in cui viene avviato l'upload, mentre in passato l'inizio del sync era possibile solo al termine della procedura di upload. Ma come si traduce in concreto questa novità per l'utente?

Di fatto nel caso di file di grandi dimensioni la sincronizzazione su uno o più dispositivi avverrà in modo più rapido perché non sarà più necessario attendere il termine dell'upload. Effettuando quindi l'upload di un file di grandi dimensioni dal proprio PC e utilizzando Dropbox anche su un secondo sistema, su quest'ultimo la sincronizzazione inizierà contestualmente all'upload stesso. In definitiva si riduce il tempo di attesa per la disponibilità di un nuovo contenuto anche su un secondo sistema.

Transistor a 7 nanometri rappresentano un salto di tre generazioni nell'ambito delle tecnologie produttive che attualmente IBM usa per realizzare il proprio processore Power8 a 22 nanometri. Le attività di ricerca e sviluppo di IBM si concentreranno sul trovare i materiali e i processi necessari per rendere i chip a 7 nanometri economicamente sostenibili. John Kelly, senior vice president di IBM Research, ha precisato a questo proposito: "La domanda non è se introdurremo la tecnologia a 7 nanometri nella produzione, ma invece quando e a che costo".

Allo stesso tempo Nadella vuole che le piattaforme non siano al centro dell'esperienza, ma semplici strumenti a disposizione degli utenti con i quali poter interagire sui propri dati e informazioni a prescindere da dove essi siano. E' questo un chiaro riferimento al mondo dei dispositivi mobile, oltre che dei servizi cloud che rendono accessibili i dati ovunque ci si trovi.

In questa logica Nadella evidenzia alcuni elementi alla base della strategia: Cortana è l'interfaccia di comunicazione per l'utente consumer, mentre Cloud OS è il centro dei servizi offerti per il mondo professionale ed enterprise. A questi si abbinano i Device OS, quindi il mondo Windows, con le piattaforme hardware che Microsoft ha sviluppato e che trovano nella gamma Surface la più diretta manifestazione.

Nel corso delle prossime settimane Microsoft fornirà i primi dettagli sui passaggi concreti attraverso i quali questa nuova strategia verrà resa operativa. Tutto questo è da legare alle indiscrezioni emerse negli ultimi giorni che danno Microsoft alle prese con potenziali riduzioni nel numero del personale, legate alle sovrapposizioni interne venutesi a creare a seguito del completamento dell'operazione di acquisizione di Nokia.

Sono circa 25.000 i dipendenti ex Nokia entrati nella galassia Microsoft da alcuni mesi ed è più che plausibile che alcune di queste posizioni siano di fatto perfettamente sovrapponibili ad altre già presenti in Microsoft. Da questo le previsioni di un taglio del personale compreso tra il 5% e il 10%, atteso per il prossimo 22 Luglio quando l'azienda renderà pubblici i propri risultati economici trimestrali. Al momento attuale Microsoft vanta un numero di dipendenti su scala globale pari a circa 127.000.

Durante il fine settimana abbiamo messo a paragone i due assistenti vocali, intervistandoli circa le loro previsioni per le finali dei mondiali. Cortana puntava tutto sulla Germania vincitrice, mentre Siri riteneva che l'Argentina avesse più speranze. Il risultato è sulle pagine di tutti i giornali sportivi di oggi: la Germania batte l'Argentina 1-0 ai tempi supplementari.

A vincere, pertanto, è anche Cortana, forte di una serie di previsioni azzeccate effettivamente sorprendente. Se da una parte è vero che qualsiasi appassionato di calcio avrebbe potuto indovinare con una precisione simile l'andamento di alcune partite, dall'altra i numeri statistici sono tutti a favore dell'assistente vocale di Windows Phone e di Bing.

In questa pagina avevamo descritto i criteri su cui si basano gli algoritmi predittivi sviluppati da Microsoft, che indubbiamente si sono rivelati i più efficaci. Una "vera" rivelazione tecnologica dei Mondiali di Calcio 2014, fra tutte quelle mostrate durante la manifestazione sportiva.Il display del terminale misura 5 pollici di diagonale e offre una risoluzione FullHD, mentre all'interno della soluzione troviamo, per soddisfare i più esigenti, un processore octa-core dotato di una frequenza operativa massima di 1,7 GHz, al quale troviamo abbinati 2 GB di RAM.

Nella parte posteriore della scocca troviamo poi una fotocamera dotata di sensore da 13 Megapixel, stabilizzatore d'immagine e funzione HDR. La fotocamera frontale offre invece una risoluzione di 5 megapixel ed offre un angolo di visione di 98° per ottimi selfie di gruppo.

Il nuovo NGM Forward 5.5 è già disponibile al pubblico ad un prezzo di 399 euro tasse incluse. La confezione di vendita prevede inoltre in bundle una flip cover per proteggere il dispositivo dagli urti accidentali.

In un sondaggio curato da Gamasutra, a 141 Youtuber sono state fatte diverse domande circa l'etica su Youtube. Fra questi intervistati, il 30% (ovvero 42 persone) ha detto di avere più di 5 mila iscritti nei loro canali. E fra queste, il 26%, ovvero 11, ha ammesso di prendere soldi dai produttori di videogiochi per dare visibilità e parlare bene dei loro titoli.Ma non tutti la pensano così: "Penso che tali proposte debbano essere evitate come la peste", ha detto un altro Youtuber. "Se si vogliono far soldi bisogna lavorare duro sui video come fanno i veri professionisti". E ancora: "Prendere dei soldi per giocare è come farsi corrompere per mettere un buon voto in una recensione. È disonesto".

Qualche settimana fa alcuni Youtuber molto famosi, come Boogie2988, hanno rivelato che "prendere soldi dai produttori è una pratica all'ordine del giorno su Youtube". Microsoft ed Electronic Arts sarebbero alcuni dei produttori coinvolti.

Nokia Lumia 930 è in vendita da pochi giorni negli Stati Uniti ed in Europa. Si tratta della versione internazionale dell'Icon proposto in esclusiva con Verizon. Caratteristica peculiare del dispositivo è sicuramente lo schermo AMOLED Full HD da 5", che tuttavia ha già presentato i primi difetti di gioventù.

In base ai feedback provenienti dai primi utenti, alcuni dispositivi mostrerebbero evidenti difetti di visualizzazione nelle schermate, con il display che tende a colorazioni violacee soprattutto nelle schermate prevalentemente nere, in effetti parecchie su smartphone Windows Phone.Entro il 2020 nel 60% delle attività digitali si verificheranno disservizi importanti a causa dell'incapacità, da parte dei team dedicati alla sicurezza IT, di gestire il rischio digitale legato alle nuove tecnologie e ai nuovi ambiti d'uso. Vi saranno strette interdipendenze tra gli ambiti di Information Technology, Operational Technology, Internet of Things e tecnologie dedicate alla sicurezza fisica, tali da richiedere un approccio cosiddetto "risk-based" all'amministrazione e alla gestione. La gestione del rischio digitale è la prossima evoluzione nel panorama del rischio d'impresa e della sicurezza per le azioende digitali che sono occupate ad ampliare lo spettro delle tecnologie che richiedono protezione.

"La figura di Digital Risk Officer (DRO) sarà caratterizzata da una miscela di senso e comprensione del business con una sufficiente conoscenza tecnica per affrontare il rischio digitale ed indicare il modo migliore per affrontarlo. Molti responsabili di sicurezza tradizionali cambieranno i propri titoli in Digital Risk & Security Officer, ma la mancanza di un cambiamento materiale nella loro raggio d'azione, nel loro mandato e nelle loro abilità non permetterà di portare a termine il loro compito interamente".IT, OT, IoT e sicurezza fisica formano un nuovo superset di tecnologia che va a sfidare le capacità delle esistenti strutture organizzative, le abilità e gli strumenti per affrontare, definire e gestire i rischi legati alla tecnologia in modo coerente e adeguato. Non è praticabile ampliare l'arsenale a disposizione degli esistenti team di sicurezza in manera tale che arrivino ad includere i rischi legati a tutte le tecnologie Internet-aware. Tecnologie nuove ed esistenti gestite al di fuori dell'organizzazione IT richiedono abilità e strumenti che vanno oltre le competenze dei team di sicurezza IT nelle loro attuali responsabilità, ed i team attualmente coinvolti nella gestione di queste tecnologie sono culturalmente distanti dall'organizzazione IT.

Un approccio coerente e unificato al rischio digitale a livello enterprise ha il ptenziale di portare efficienze di costi e maggior garanzie per i processi di business rispetto al frammentato approccio attualmente in essere in varie aziende. Lo sviluppo di una capacità di gestione del rischio digitale richiede di smontare e riorganizzare le attuali strutture organizzative e la distribuzione delle responsabilità, così come nuove capacità di valutazione del rischio e della sicurezza, nonché di monitoraggio, analisi e controllo.

"Entro il 2019 il nuovo concetto di rischio digitale diverrà l'approccio standard per la gestione del rischio legato alla tecnologia" ha osservato Proctor. "I Digital Risk Officer influenzeranno l'amministrazione e supervisioneranno le decisioni legate al business digitale. Questo ruolo opererà in modo esplicito con gli executive non-IT in vari modi, per meglio comprendere il rischio d'impresa digitale e faciliterà un bilanciamento tra la necessità di proteggere l'organizzazione e la necessità di operare il business. La lacuna culturale tra i decision-maker IT e no-IT è un elemento di sfida. Molti executive credono che la tecnologia - e quindi i rischi a essa correlati - sia un problema tecnico che deve essere gestito da persone tecniche, sepolte nell'IT. Se questa lacuna non viene colmata con efficacia, la tecnologia e i conseguenti rischi d'impresa arriveranno a livelli inappropriati e quindi non vi sarà la visibiltà o i processi di amministrazione per controllare questo rischio".Jacopo Staiano ha spiegato al quotidiano nazionale l'esito delle ricerche: "Più l'utente si sposta durante il giorno, più tende a considerare i suoi dati importanti". I volontari hanno espresso più volte le paure di essere geolocalizzati, tuttavia anche in quei casi hanno chiesto solamente pochi euro in cambio dei propri dati personali. Gli studi hanno mostrato delle "anomalie" in alcuni periodi dell'anno (ad esempio di festa), con cifre più alte rispetto agli altri giorni. Il valore medio dato dagli intervistati ai propri dati personali è pari a 2€ circa, la stessa cifra (talvolta anche meno) di una colazione.

In base ai dati delle nuove ricerche emerge un dato lampante: in Italia manca la consapevolezza del potenziale di mercato dei propri dati sul web e siamo disposti a svenderli o, peggio ancora, offrirli in chiaro alle multinazionali che sono in grado di far fruttare cifre esponenzialmente più elevate rispetto a quanto l'utente medio non possa immaginare. Un piccolo tesoro a piena disposizione dei data broker, che proprio con i Big Data riescono a collezionare informazioni su di noi e rivenderle a nostra insaputa alle grosse multinazionali.

"L'unico a non avere alcuna voce in capitolo è proprio chi produce le notizie, cioè gli utenti", sono state le parole di Bruno Lepri, anch'egli coinvolto negli studi, che ne specifica l'obiettivo: "Il nostro intento è analizzare, e dimostrare, che cosa si può fare con i Big Data e, allo stesso tempo, dare all'utente la possibilità di gestirli: potrà finalmente scegliere se venderli, che cosa vendere e in cambio di quali servizi. O persino, se lo desidera, di mantenerli privati".


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